L’Alveare di Norcia

                                

Molto probabilmente in casa è presente un barattolo di miele, ma vi siete mai chiesti, oltre ai soliti tipi da bancone, quante tipologie di miele esistano e come venga prodotto dalle nostre indispensabili, quanto mai instancabili, api operaie? Esistono più di 300 varietà ma non temete, non intendiamo elencarle tutte.

Continuate a leggere e scoprirete delle curiosità molto interessanti riguardo questo nettare zuccherino, che vi daranno modo di utilizzarlo anche con una certa capacità di giudizio. Ad esempio, sapevate che veniva già utilizzato ad Atene e a Roma in passato?  Oppure, avete mai notato che buona parte dei dolci tipici della tradizione italiana necessitano di una gran quantità di miele?

Esplorate con noi questo mondo.

 


Cos'è il Miele

Il miele è un prodotto zuccherino fabbricato dall’ape mellifica, ovvero quell’ape che raccoglie il nettare e lo rielabora.

Occorre precisare che il miele non viene estratto solo dai fiori ma anche dalle foglie e dai fusti erbacei di alcuni tipi di piante. Possiamo quindi fare una prima distinzione tra il miele di fiore, il miele di rami e tronchi, e il miele di foglie e rametti.

Solo il primo di questi, però, può essere considerato miele vero e proprio.

Le prime testimonianze che il miele sia stato per millenni l’unico elemento dolce della dieta dell’uomo provengono addirittura dagli Ittiti, da cui prende il nome “mellit”, già nel VI millennio a. C. E sembra che gli Egizi, quattro millenni fa, furono i primi a sviluppare l’apicoltura stagionale nomade che si svolgeva lungo le rive del fiume Nilo.

Nel Medioevo, Carlo Magno, appassionato apicoltore, regolamentò la produzione di miele in tutto il suo impero. In tutta la fascia del Mediterraneo è sempre stato un alimento di fondamentale importanza, fino all’arrivo della canna da zucchero.

 

Le Qualità

Vi sarete accorti che non tutti i tipi di miele hanno lo stesso colore: alcuni sono chiari, magari bianchi, mentre altri sono così scuri da sembrare quasi neri.

Le tonalità dipendono dalla provenienza delle piante ma anche dai fiori e dalle stesse piante, da cui tutto ha avuto origine.

Prendiamo ad esempio il miele di pino, con il suo colore marrone scuro tendente al verde, contrariamente a quello di acacia che è chiaro e pallido.

Come potrete immaginare il colore caratterizza anche l’aroma. Inoltre, il territorio italiano è quello che vanta il record mondiale di tipologie di miele!

Ebbene, se ne contano circa cinquanta varietà.

 

Tipologie

Ma veniamo al punto e passiamo a un piccolo elenco di tipi di miele e loro caratteristiche.
Acacia: ha un sapore delicato, si presenta allo stato liquido con un colore chiaro, molto indicato per i bambini* data la sua dolcezza. Viene spesso consigliato in cucina per accompagnare formaggi anche notoriamente saporiti come perorino e gorgonzola, ma trova largo impiego anche in pasticceria, perché il suo sapore soave non va a coprire gli altri aromi.

Agrumi: solitamente si tratta di miele di limone o di arancio. Per cui in Italia è caratteristico delle regioni meridionali. Ha un colore chiaro, un odore floreale veramente gradevole e un sapore molto dolce.

Millefiori: si tratta di un insieme di vari nettari di fiori, come suggerito dal nome. Viene considerato un miele di qualità inferiore, proprio per la particolarità di non essere monoflora. Ha un sapore molto delicato e dolce, e un colore chiaro e limpido, mentre il profumo è estremamente labile. Per via di queste caratteristiche, può essere usato in modo più generico, perché è in grado di accompagnare i cibi e di dolcificare con discrezione.

Castagno: ha il color dell’ambra, si presenta allo stato liquido e ha un sapore intenso con retrogusto amaro. Le api raccolgono il polline di castagno durante il periodo tra giugno e settembre, a seconda dell’altitudine del castagneto. Delizioso su pane tostato e burro, per accompagnare determinati tipi di formaggi e per essere impiegato in cucina, il suo sapore deciso, però, non lo rende adatto alle preparazioni di pasticceria.

Eucalipto: si presenta solitamente in stato altamente cristallizzato, ha un colore giallo opaco e un sapore leggermente amarognolo ma persistente. Il suo utilizzo non è limitato solo alla dolcificazione delle bevande o all’uso in pasticceria, ma può essere impiegato anche per preparare piatti particolari, come il risotto. È facilmente reperibile nei supermercati, perché questa pianta è diffusa anche sul nostro territorio.

Tiglio: ha un odore balsamico molto inteso. Il suo colore varia a seconda della sua consistenza: da liquido sarà giallo, mentre durante la cristallizzazione noterete che è bianco. Si accosta bene a formaggi teneri come l’Asiago e il Montasio.

Timo: ha un sapore intenso e un odore persistente. Il suo colore è marrone e tende a cristallizzare facilmente. Viene prodotto soprattutto in Sicilia e in altre zone del Meridione. Può essere usato principalmente per dolcificare le bevande o per creare delle macedonie di frutta.

* sopra i 3 anni

 

Miele cristallizzato

Il processo di cristallizzazione del miele è un processo del tutto naturale. Un miele indurito non è un miele di scarsa qualità, mentre si potrebbe affermare, in parte, il contrario. Il miele è un prodotto denso-liquido costituito naturalmente da acqua (18% circa) e zuccheri (glucosio e fruttosio, 75% circa).

Questo significa che l’acqua (il solvente) è in quantità inferiore al soluto (gli zuccheri). La conseguenza è la separazione del glucosio dall’acqua e la formazione dei cristalli.

Nella cristallizzazione è determinante anche il rapporto tra i due zuccheri (glucosio e fruttosio), e quando il glucosio è in proporzioni superiori rispetto al fruttosio la cristallizzazione risulterà accelerata. Un ultimo fattore, il più apprezzabile dal punto di vista pratico, è la temperatura: basse temperature velocizzano la separazione del glucosio dall’acqua. Ma cosa fare in questi casi? Scioglierlo, è semplice!

Potrete fare questa operazione a bagnomaria, oppure avvicinando per un po’ il barattolo a qualche fonte di calore, come il termosifone, e poi mescolarlo con un cucchiaio.